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Emorroidi: cause, sintomi e rimedi

Tra i disturbi fisici più diffusi in assoluto rientrano le emorroidi, un termine che viene impropriamente utilizzato per indicare una patologia inerente la parte terminale del retto. Le emorroidi, infatti, consistono in cuscinetti morbidi e vascolarizzati che si trovano alla fine del retto e contribuiscono al mantenimento della continenza.

In una buona condizione di salute, quindi, le emorroidi non causano alcun disturbo, tanto da non essere nemmeno percepite. I problemi nascono quando tendono a scendere verso il basso, dando vita ai tipici sintomi della malattia emorroidaria.

Cause e fattori di rischio delle emorroidi

Secondo fonti attendibili sono più di 3 milioni gli italiani che soffrono di emorroidi, il che vuol dire che chiunque, almeno una volta nella vita, si trova a fronteggiare questo disturbo che colpisce indistintamente sia uomini che donne. Queste ultime, in ogni caso, sono più soggette durante la gravidanza, soprattutto a causa di:

  • alterazioni ormonali che interferiscono con il funzionamento del tessuto vascolare;
  • effetto meccanico derivante dalla presenza del feto;
  • aumento della pressione intraddominale durante il parto.

Tendenzialmente, le emorroidi compaiono tra i 45 e i 65 anni e si aggravano con il passare del tempo. Le cause scatenanti possono essere genetiche o ambientali e tra le principali si trovano:

  • sedentarietà;
  • sforzi eccessivi;
  • abuso di lassativi;
  • stazione eretta prolungata;
  • abuso di alcol e/o nicotina;
  • alimentazione scorretta.

Detto questo, appare evidente come non esista un’unica causa all’origine della malattia emorroidaria e che la situazione cambia in base al soggetto, alle sue caratteristiche fisiche e al suo stile di vita.

Sintomi delle emorroidi

In molti casi, nonostante le emorroidi fuoriescano all’esterno, non causano alcun disturbo (si tratta di emorroidi cieche). Quando, invece, diventano fastidiose possono comportare i seguenti sintomi:

  • prurito;
  • bruciore;
  • sangue nelle feci;
  • senso di peso rettale.

La presenza ematica nelle feci non deve destare preoccupazione, ma è importante monitorarne il colore: se è dovuto alle emorroidi, infatti, deve essere rosso vivo, in quanto proviene dall’ultimo tratto del canale intestinale. Più il sangue diventa scuro e più è interna la sede della sua provenienza.

Un altro sintomo tipico delle emorroidi è il dolore, che può avere diversi gradi di intensità e può manifestarsi solo in fase di evacuazione o anche quando si assume una posizione seduta. A prescindere dalla sintomatologia, in ogni caso, è opportuno rivolgersi al medico ed evitare di procedere con rimedi fai da te che potrebbero rivelarsi, se non inutili, addirittura controproducenti.

Nella maggior parte dei casi, infatti, questo disturbo anale può risolversi facimente, soprattutto se si presta attenzione alle abitudini quotidiane e all’alimentazione. L’intervento chirurgico, quindi, è riservato solo ed esclusivamente ai casi realmente gravi.

Come trattare e curare le emorroidi

La terapia indicata per la cura delle emorroidi dipende dal suo stato di avanzamento: se si trovano a uno stadio iniziale, si potrà risolvere il problema semplicemente cambiando alimentazione e facendo attenzione allo stile di vita e all’igiene intima; se, invece, lo stadio è più avanzato (emorroidi di II e III grado), allora potrebbero essere necessari l’applicazione di medicamenti topici o, in extremis, un piccolo intervento ambulatoriale. Tra i principali rientrano:

  • legatura elastica, una piccola procedura che può essere effettuata in ambulatorio;
  • cauterizzazione, eseguita con la cura con il freddo (crioterapia) o con fasci di luce (laserterapia).

In entrambi i casi il paziente non viene ricoverato e, alla fine, otterrà il completo riassorbimento delle emorroidi.

emorroidi-rimedi

Di fronte a emorroidi di III e IV grado, infine, l’operazione chirurgica è inevitabile, dato che consiste nell’unica soluzione possibile per risolvere definitivamente il problema evitando ulteriori ricadute.

L’ozonoterapia contro le emorroidi

La gastroenterologia sfrutta ormai da diversi anni l’ozonoterapia per la cura e il trattamento di coliti, dismetabolismi, stipsi, proctiti, ragadi, eczemi e anche emorroidi con risultati a dir poco straordinari. La sua efficacia è data dal fatto che l’insufflazione del gas che avviene a livello intestinale è capace di rafforzare e accelerare i processi ricostruttivi della microflora intestinale e, al contempo, di favorire il microcircolo sanguigno.

L’ozono, inoltre, possiede proprietà disinfettanti, antinfiammatorie, battericide, fungicide e virustatiche: disattiva i componenti cellulari delle pareti dei batteri e supera le difese naturali dei germi, eliminandoli a lungo termine.

Ecco perché l’ozonoterapia viene ampiamente utilizzata in ambito proctologico, soprattutto quando si vuole evitare di sottoporre il paziente a un intervento chirurgico cercando di offrirgli un trattamento confortevole ed efficace.

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