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Piede diabetico: come riconoscerlo e trattarlo

Tra le cause più temute del diabete mellito, per via del fatto che comporta la perdita della gamba, rientra il cosiddetto piede diabetico, un problema ancora oggi molto importante ed estremamente invalidante. Considerando che una persona affetta da diabete ha il 40% di probabilità in più di incorrere nell’amputazione di una gamba rispetto a una persona non diabetica, una diagnosi tempestiva e un trattamento precoce sono indispensabili per evitare conseguenze estreme.

Cos’è il piede diabetico

Il piede diabetico consiste in una complicanza cronica del diabete mellito che, a sua volta, comporta diverse alterazioni anatomo-funzionali di piede e caviglia. Più nello specifico, è il risultato di una concomitanza di più malattie che vanno a complicare il diabete mellito, come:

  • neuropatie motorie e sensitive;
  • disfunzioni microcircolatorie;
    estrema vulnerabilità alle infezioni;
  • macroangiopatia, cioè un’alterazione dei grossi vasi sanguigni che favorisce la comparsa precoce di aterosclerosi.

Il legame tra il diabete ed eventuali complicazioni croniche micro e macro vascolari è molto stretto, dato che l’eccessiva quantità di zucchero nel sangue può contribuire all’insorgere dell’aterosclerosi, cioè l’accumulo di grassi nelle pareti arteriose. A sua volta, poi, l’aterosclerosi può provocare:

  • eventi coronarici fatali e non;
  • complicanze vascolari derivanti dalla mancanza o dalla riduzione di ossigenazione dei tessuti.

Nello specifico:

  • ischemie cerebrali transitorie o stabili;
  • arteriopatia obliterante degli arti inferiori che può causare dolore durante la deambulazione e, nei casi più gravi, una vera e propria ischemia dell’arto.

I sintomi

Il piede diabetico può presentarsi come un agglomerato di infezioni, quindi i sintomi possono essere diversi e variabili. I principali sono:

  • traumi ai piedi come calli, graffi e ulcere;
  • dolore e/o formicolio alle gambe;
  • febbre, tipico sintomo di infezione;
  • prurito ai piedi;
  • sensibilità alterata ai piedi;
  • chiazze rosse sulla pelle delle gambe e/o dei piedi;
  • difficoltà a camminare;
  • piedi deformati;
  • rossore, infiammazione e gonfiore di un’unghia del piede.

Quest’ultima, tra l’altro, indica la presenza di un’unghia incarnita, cioè la principale causa di infezione del piede diabetico che causa cancrena.

piede-diabetico-amputazione-arto

Bisogna attenzionare principalmente le lesioni cutanee, anche di piccole dimensioni, che in men che non si dica possono degenerare in infezioni e ulcere. Questo accade perché i piedi non ricevono il giusto apporto di sangue e ossigeno e faticano a rispondere ai danni subiti dalla pelle. Inoltre, quest’ultima è estremamente sottile e fragile e, di conseguenza, più esposta alle infezioni.

Infine, le lesioni compaiono improvvisamente e si aggravano molto velocemente; ecco perché chi soffre di diabete mellito deve sottoporsi periodicamente a controlli preventivi agli arti inferiori, in modo da poter eventualmente intervenire tempestivamente.

La diagnosi

Per evitare complicanze croniche, il paziente diabetico deve essere costantemente gestito e monitorato. La sua valutazione periodica avviene, generalmente, una serie di esami:

  • anamnesi ed esame fisico: bisogna partire dalla storia clinica del paziente e dal suo esame fisico, in modo che il medico possa rendersi conto della gravità della situazione. Con l’esame obiettivo, poi, si rilevano i segni vitali (temperatura corporea, battito, pressione arteriosa e frequenza respiratoria), la sensibilità di piedi e mani e la circolazione degli arti inferiori;
  • test di laboratorio: sono molto importanti per rilevare la presenza di un’infezione in corso o la presenza di altre patologie nel sangue. In base alla gravità del problema il medico può richiedere esami più approfonditi;
  • radiografia: serve per valutare possibili danni a carico delle ossa o la presenza di corpi estranei nei tessuti molli;
  • ecografia: il medico può prescrivere l’Eco Doppler per controllare lo stato dei vasi sanguigni;
  • angiogramma: è un test di screening molto utile per ottenere, attraverso l’infusione di un mezzo di contrasto, un quadro chiaro dei vasi sanguigni dell’organismo.

Cura e trattamento

Il piede diabetico è una condizione abbastanza grave, che richiede un trattamento specifico da parte di un’equipe multidisciplinare composta da diabetologi, podologi e chirurghi.

In primis, il trattamento prevede un’accurata pulizia locale dell’ulcera, la cura dell’infezione e la prevenzione di altri danni o complicanze. Non medicare l’ulcera, infatti, andrebbe a compromettere la guarigione e a esporre il paziente a una possibile amputazione.

Al contempo, una terapia adeguata prevede anche l’utilizzo di:

  • antibiotici specifici: servono a contrastare il patogeno che ha scatenato l’infezione;
  • garze e bende sterili: molto utili per fermare le eventuali emorragie provenienti da ferite, lesioni o ulcere ed evitare l’ingresso di batteri nella ferita;
  • terapia del dolore: viene attuata tramite la somministrazione di analgesici e antidolorifici;
  • debridement chirurgico: consiste in un trattamento invasivo che prevede la rimozione chirurgica del tessuto infetto;
  • magnetoterapia: gioca un ruolo importante nel contrastare il colore e le varie problematiche inerenti il piede diabetico;
  • ossigenoterapia iperbarica: si tratta di un procedimento medico che fornisce livelli di ossigeno superiori alla norma con l’obiettivo di contrastare la proliferazione dei batteri e favorire la guarigione delle ferite.
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